giovedì 21 agosto 2014

amore negro

per un "bianco" come me ci sono diversi livelli di contatto,
di interazione, di relazione con l'Africa,
di assuefazione all'Africa, di dipendenza ed appartenenza,
e per Africa intendo quella sub-sahariana, quella nera, vissuta anche dal sottoscritto.

l'Africa della savana secca del sahel, dei baobab misteriosi,
dell'harmattan il vento che solleva la sabbia del sahara lasciandola in sospensione per giorni interi rendendo tutto ambrato,
l'Africa è tutta una brousse.
l'Africa nera dei tropici, delle foreste di manghi e fromager, della medicina tradizionale,
delle maschere nel bosco sacro, e dei feticci nei villaggi,
della stagione delle piogge,
quella iper-endemica,
quella nomade,
quella contadina,
delle famiglie allargate, allegra che mangia riso e manioca, che gioca a calcio scalza e danza con i tamburi, quella cool delle notti in discoteca, quella che "ne dort pas!"
dei fuoristrada umanitari parcheggiati davanti ai ristoranti "à la page" della corniche di Dakar,
quella con i pavoni nel giardino dell'Ambasciata d'Italia ad Abidjan,
delle quincaillerie di Ouagadougou,
delle boutique di strada dei mauritani e delle gelaterie libanesi,
del cambio secco in franchi cfa.
quella ribelle della mia Casamance, dei Diola coltivatori di riso, alimento sacro,
l'Africa animista-mussulmana-cristiana tutta una famiglia allo stesso tempo,
quella dei sincretismi sufi,
quella delle ragazze che vogliono sposare un bianco per venire in Europa,
quella dei bambini che ti toccano i capelli, cosi diversi dai loro,
quella che "c'est l'afrique" e domani è un altro giorno ... così è la vita,
quella del grande rispetto per gli anziani,
quella "c'est ça le developpement!" del CPAS Onlus.


Agricoltori in Africa, chi non lo è più in pratica lo resta nell'animo, nelle prospettive e nelle ambizioni di sviluppo, vuol coltivare un orto nel villaggio d'origine, 
l'agricoltura è così importante che in Africa siamo ancora davvero tutti contadini !


e poi i sorrisi delle ragazze, il sesso, la nostalgia, la mancanza, la voglia di tornare,
gli sguardi timidi dei bambini e quelli curiosi dei ragazzi,
la bellezza regale delle donne e i discorsi autorevoli degli uomini saggi,
tutto è fantastico e tragico nello stesso tempo,
"secco-caldo-umido-malaria" un luogo dove l'esposizione umana è molto alta !
ma questo è un già detto, questa mia è l'Africa di tutti, già raccontata da molti e meglio di me,
quindi tento di descriverla così, con una citazione dal film Django di Quentin Tarantino;
Mr. Candie: "fate attenzione dottor Schultz, prendersi un'infezione di amore negro è un attimo, l'amore negro è un'emozione forte signori, è come una pozza di pece nera, se ti ci fai acchiappare sei cotto, impegolato.. "

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