venerdì 12 ottobre 2018

Santa Louise Mathilde delle Saette

(parafrasi semi seria da un titolo di Jorge Amado)


Cronaca dell'ultimo giorno di una maledetta estate


Questa è la storia di Una brillante ed intelligente, bella giovane donna che, dopo aver desiderato, preteso e vissuto un'inverosimile quanto reale relazione d'amore e di passione, ad un tratto uccide inconsapevolmente con una delle sue saette (sua peculiare quanto pericolosa arma di autodifesa), così da lei stessa ammesso (in vinum veritas), l'uomo della sua vita. Da quel giorno la donna divenuta Santa per aver eliminato con sacrificio involontario ma a salvaguardia della propria virtù la tentazione carnale dalla sua vita, per l'accaduto venne definita per l'appunto suo malgrado "delle Saette".

Ma Questa è al tempo stesso anche la storia di un uomo adulto, dalla vita non così convenzionale e non così condizionata dal senso e dalla morale comune, che da "diavolo" seduttore e tentatore diviene martire consapevolmente donandosi, per amore della bella e giovane e brillante ed intelligente donna, al sacrificio della santa.
Sacrificio che si compierà in forma di proto/suicidio ( non sarà la santa a scagliar la saetta sfoderata e minacciosa ma bensì l'uomo a buttarcisi contro ) l'ultimo giorno di una maledetta estate, o tutto (amor carnale e passione emotiva) o niente, a coronamento di un particolare ed intenso, quanto discutibile ma ininfluente ai molti, vissuto.

Della santa rimarranno scritti interi annali e vasti ricordi condivisi perché continuerà con talento e fatica la sua opera di assistenza ai giovani derelitti agli emarginati sociali ed ai miracolati inconcludenti, al tempo stesso frequentatori di bar, osterie e centri sociali.
Fumatori di cannabis e bevitori seriali la erigeranno a loro protettrice o salvifica manipolatrice, perché fuggir le tentazioni è atto di redenzione, ma non si sceglie di divenir santi perché son gli altri a santificare, fintantochè infatti non verrà beatificata in vita, nell'anno domini 2068, dal primo Papa Nero della storia.

Di lui, come per tutti i martiri, non resteranno che le spoglie mortali (l'anima in una, ai più sconosciuta, foresta africana) ed una sbiadita memoria tra i posteri per la sua fine semi-eroica, perché Non è per amore  che si muore, ma si muore solo o d'amore o di morte.
Un'intensa memoria olfattiva tattile ed emotiva di Lui, invece, solo la donna conserverà nel suo intimo, come santa segretamente in serbo, per il resto della sua lunghissima vita.

Ed Infine come per ogni storia sfortunata si può cavar una morale, ed in questa narrata è almeno duplice:
- presuntuoso egocentro è quello che pensa di poter controllare totalmente le proprie armi senza far danno
- sciocca autoreferenza è quella di credere che con la sola passione si condizioni la volontà altrui senza dannarsi

Ma tutta la musica,
colonna sonora di quest'ultimo giorno di una maledetta estate,
che ha segnato il loro tempo insieme,
continuerà a suonare per i cuori infranti, gli amanti clandestini e gli animi sensibili.

p.s. quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare