mercoledì 14 novembre 2012

2° storia 2 ° parte, il barrage della “zone des bois”

Ci passiamo tutti i giorni davanti, il barrage di Ouagadougou è un grosso invaso artificiale d’acqua, la riserva idrica della città, in mezzo c'è una strada argine e si trova nella “zone des  Bois”, una zona verde come parco urbano, sulla sponda a nord del barrage c'è il Silmandè, l’hotel più fico della capitale, citato anche dall'antropolgo Aime in " Taxi Brousse". E’ l’unico posto della capitale con un innaturale prato all’inglese verdissimo irrigato, un ampio ingresso sorvegliato, ed inoltre, anche se non si vede bene dalla strada, c’è la piscina! salta all'occhio una cosa del genere, in un paese dove l’acquedotto è davvero un lusso l'acqua potabile per niente scontata e siccità assicurata nella stagione secca (che dura all'incirca 8 mesi). Comunque anche volendo non abbiamo nè lo stile nè il budget per poter soggiornare lì, non siamo cooperanti di professione, non apparteniamo a nessuna agenzia delle nazioni unite, non siamo business-man internazionali, per ora abbiamo un visto valido tre settimane, non sappiamo ancora bene che saremo e cosa faremo ma preferiamo investire qualche franco cfa in gasolio per andare in giro in brousse con Marcel. Marcel Bouda è un agricoltore contadino presidente del’ASK, il ns. partner locale, piccola associazione di agricoltori di Donsin (Donsè) villaggio del dipartimento di Ouaga. Dotato di un peugeot bachée, praticamente un 404 pick up anni' 70, mezzo disfatto, color beige, 2 posti + 1 in cabina ed il resto sul retro, "en plein air". Insieme a lui si va a visitare le coltivazioni e a incontrare le comunità dei contadini. In questo tour per i villaggi con automezzo, non ci si può certo sottrarre a dare un passaggio ai numerosi viandanti appiedati, un segno di saluto la vettura si ferma, ed il pedone saheliano salta sul cassone con un sorriso, fino ad esaurimento posti, all’andata verso la brousse, sul fondo del pianale, ci sono anche cartoni e bottiglie di plastica recuperata in città nella "Maison Jubilée" presso madame Giuliana, perché è tutto materiale prezioso nei villaggi, il cartone per addolcire i giacigli e le bottiglie di plastica come preziosi contenitori di liquidi. Il patto è che non venga dispersa la plastica. Oggi passiamo di nuovo davanti all'hotel Silmandè, mi sembra proprio un'entità avulsa al contesto generale e poi giro lo sguardo avanti ed attraversando il barrage mi riempio gli occhi dei riflessi dell'acqua color maròn chiaro, poco dopo guardo in alto e mi ritrovo a voltare lo sguardo ritmicamente destra e a sinistra più volte, da una parte e dall'altra, uno di quì uno di là, sono avvoltoi quelli appollaiati, famelici, almeno uno su ogni lampione lungo la strada (in questo tratto ancora asfaltata). Prima, davanti e tutt'attorno all’abattoir, il mattatoio di Ouaga.

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